Il Portale su Bologna
Bologna è la città con più portici probabilmente di tutte le città d'Europa.
Oltre 35 chilometri di passeggiate nel centro senza timore del tempo inclemente tra belle vetrine e scorci di luce sempre un pò sorprendenti.
Difficile scindere la caratteristica presenza dei portici dall'anima della città, quieta sicura e conviviale.
Poi il colore rosso degli intonaci e delle vive pietre unico in Italia. Forse all'inizio coincidenza dovuta alla disponibilità dei materiali poi diventata nel tempo tinta calda ed inconfondibile capace di fondersi in certi incredibili tramonti come sotto la regia sapiente di un pittore.
Portico un pò monumento e un pò angolo privato destinato agli incontri.
L'origine di tanti portici è ancora dubbia forse evoluzione del piano superiore delle case sostenuto da sporgenze (beccatelli) o forse giustificata da una specie di tettoia che serviva al displuvio (grandatorium).
In teoria dalla chiesa degli Alemanni, fuori porta Maggiore o Porta Mazzini si può raggiungere sempre camminando sotto i portici (a parte ovviamente l'attraversamento delle vie) il Santuario della Madonna di San Luca.
Un notevole percorso di circa otto chilometri.
Il portico di San Luca (del seicento) che collega il santuario alla città è complessivamente di tre chilometri e mezzo dei quali due che si inerpicano a gradini sulla collina.
Bologna è poi detta "la turrita" per le innumerevoli torri la più parte quasi invisibili e nascoste tra le vie del centro e non sfacciatamente esibite come le due più celebri Garisenda ed Asinelli.
Costruite tra il XII e il XIII secolo furono inizialmente una quantità impensabile delle quali solo una quarantina sono tuttora ben visibili.
Tra queste ricordiamo l'Altabella (60 metri) l'Incoronata (59) l'Uguzzone (32) la Galluzzi (32) e anche le torri dei Pascipoveri e degli Scappi.
La torre Asinelli pare sia stata costruita dall'omonima famiglia tra il 1109 e il 1119.
E' alta ben 97,20 metri su una base a forma di scarpa e presenta una torretta in cima con merlatura guelfa.
Nel 1488 alla base venne costruita una struttura fortificata che per molto tempo ebbe la finalità di imprigionare i disturbatori notturni.
La Garisenda è alta 48 metri e risale al XII secolo.
Ritenuta troppo pendente fu mozzata per scongiurarne una possibile caduta portando l'originale altezza di 60 metri a quella attuale.
La Garisenda è pure citata da Dante Alighieri nell'Inferno (canto XXXI).
Il ruolo delle torri era originariamente squisitamente militare e consentiva tra l'altro di inviare facilmente segnali e messaggi dall'alto.